Antonio Buonfiglio

L’artista

Tutto quello che la mente elabora per creare e costruire opere d’arte, lo fa per un determinato lasso di tempo, che può essere un minuto, un giorno o un mese. Questo tempo non è altro che un susseguirsi di attimi e di intuizioni, che permettono di trasformare la materia a seconda dei condizionamenti esterni o interni a noi stessi. Se si vuole far assomigliare la creazione artistica a quella della natura, bisogna cogliere sempre il primo di una serie innuverevole di attimi. Per molti è il “caso”, ma non per l’artista che cerca di appropriarsi del primo impulso creativo della sua mente, la matrice di tutti gli attimi seguenti, l’idea madre.
Il risultato dell’opera non potrà per questo essere mai uguale ad un’altra opera. E la riconoscibilità potrà avvenire solo attraverso codici dettati dalla propria manualità e dal dominio delle tecniche artistiche.
E’ il “caso”, se lo vogliamo chiamare cosìì, che quando passa attraverso la nostra mente fa assomigliare più che in qualunque altro modo la nostra creazione a quella della natura stessa. E’ solo in quell’istante in-controllabile che la nostra mente, libera da qualsiasi progetto formale, incontra la pura essenza della creazione artistica.
Il dominio della casualità è un’impresa assai ardua, ma alcune tecniche artistiche, come ad esempio la ceramica raku, aiutano sicuramente a farci allontanare da quella ricerca maniacale di assomigliarsi opera dopo opera, cosa impossibile ed innaturale, visto che le idee della nostra mente non potranno mai appartenere ad un solo attimo che scegliamo a “caso”.

Antonio Buonfiglio